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Diamante nero naturale

Composizione: carbonio con grafite e ossido di ferro

Conosciuto anche con il nome di Carbonado, il diamante nero naturale viene estratto dai depositi alluvionali in Brasile e nell’Africa Centrale e per questo è considerato molto raro.

Il carbonado, chiamato anche diamante nero, è un diamante policristallino che all’apparenza è nero e altamente poroso. A differenza di altri diamanti policristallini naturali, il carbonado non ha inclusioni che originano dal mantello e il suo valore di isotopo del carbonio è molto basso.

Mostra una forte luminescenza (fotoluminescenza e catodoluminescenza) indotta dall’azoto e da tracce di elementi esistenti all’interno della struttura cristallina. L’analisi della luminescenza suggerisce che al processo di formazione del minerale hanno preso parte inclusioni radioattive. L’origine del carbonado è controversa e sono state proposte diverse ipotesi ma che mostrano numerosi limiti.

Collier con diamante nero a forma di goccia

Recentemente uno studio sofisticato sull’origine del carbonado sembra escludere che le condizioni terrestri possano essere compatibili con la sua formazione quanto con le condizioni che si creano durante una esplosione di una supernova.

Tramite la radiazione di sincrotrone all’infrarosso sono stati analizzati l’azoto e l’idrogeno contenuti in traccia in questo materiale. L’analisi, ad opera di alcuni ricercatori dell’Università internazionale della Florida e dell’Università Case Western Reserve, dimostrerebbe la formazione di questi diamanti in un ambiente interstellare ricco di idrogeno, quindi al di fuori del sistema solare o prima della formazione dei pianeti. Successivamente i carbonado sarebbero stati incorporati all’interno di corpi solidi caduti sulla Terra come meteoriti.

Queste tipologie di diamanti sono utilizzate in diversi modelli e creazioni nell’industria dei gioielli ma trovano più frequentemente applicazione nel settore industriale.

Diamante nero trattato

Il diamante nero trattato è una pietra che è nata bianca, o per meglio dire trasparente, ed è stata poi sottoposta ad un procedimento ad alte temperature per conferirgli il colore scuro.

In pratica, con l’irradiazione, è possibile trasformare in nero un diamante che originariamente era di un altro colore, considerato non pregiato.

I diamanti neri trattati sono molto più comuni di quelli neri naturali. Fino a qualche anno fa sarebbe stato quasi impossibile trovare un bracciale o un anello di diamante nero naturale.

Venivano utilizzati principalmente in campo industriale e per la creazione di polvere abrasiva, che veniva poi usata per il taglio dei diamanti stessi. La sua consistenza particolarmente dura e la presenza di fragilità strutturali rendevano il diamante nero estremamente difficile da tagliare.

Diamante nero

Il diamante è considerato il re delle gemme e il suo maggior pregio consiste nell’assenza di colore e imperfezioni.

Recentemente la moda e il mercato delle pietre preziose hanno riscoperto e rivalorizzato il diamante nero, considerato una volta una pietra di scarto, poiché il suo colore deriva da inclusioni di ematite e o grafite, per molto tempo ritenute erroneamente “carboni”

Il suo colore migliore è il non- colore, tuttavia oggi nessuno può negare il fascino e il notevole valore commerciale delle fancy stones.

Queste inclusioni, e le fratture anche di notevoli dimensioni presenti all’interno delle gemme, appaiono nere all’osservazione per effetto del fenomeno di riflessione della luce.

Il diamante nero può essere tagliato come un diamante tradizionale.

IL look total black di questi ultimi anni, la moda che ha imposto il nero per tutte le stagioni e le ore del giorno, non poteva non appassionarsi a questa affascinante pietra che fino a pochi anni fa si acquistava a pochi dollari al carato e che ora ha raggiunto prezzi vertiginosi.

Il diamante nero è diventato ben presto il colore più nuovo dell’alta gioielleria, abbinato ai diamanti classici, al platino, ad alcune pietre dure come l’onice e il corallo, a gemme di colore come lo zaffiro o il rubino che ne mettono ancora più in risalto lo sfavillio tenebroso.

Cosi, se una volta il gioiello nero era usato quasi esclusivamente come gioiello funebre (tipo il jet dell’epoca vittoriana), oggi molte maison, come Van Cleef, Cartier, Boucheron, Pomellato, hanno impostato le loro nuove collezioni su questo colore profondo e innovativo.

Questa gemma preziosa non è certamente un bene–rifugio come il diamante tradizionale, ma sicuramente è l’oggetto del desiderio femminile del 2000, tornato prepotentemente di moda settant’anni dopo gli splendori creativi dell’Art Déco.

Valga per tutti l’esempio del gioielliere ginevrino Fawaz Gruosi, conosciuto internazionalmente con il nome De Grisogono, e anche amministratore della Chopard nel 1997 che è stato il primo a dedicare un’intera collezione ai diamanti neri, creando una serie magnifica di collane, bracciali, e anelli di rara bellezza e originalità, tanto che uno dei suoi anelli, un diamante nero di 312.24 ct., è esposto al museo di storia naturale di Parigi.

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